Dalla raccolta: La neve non m’appartiene, 2010
Mi dissero nella penombra
che luci oppresse
stavano alle finestre
e nelle oscure sale
sonnolento vagava il dolore
senza più croce ormai
né un prete che all’anima ci tenga
Ha una porta il cuore
che si schiude ad un racconto
e sa di carne la parola
quando s’avvicina
ma lontana sembra già spettro
Burrasche di silenzi
hanno luogo
fra i muschi e le pause
prigionieri dei rami ritorti
delle spigolose tristezze
che all’arcobaleno s’arrestano
Amica mia affondi gli orrori nell’ombra
ed è quasi bianca la pena
che almeno non s’avvede
Sono ricordi senza petali
sfioriti nelle nebbie
di un folle pensiero
Bellissima e brava
Ciao come stai? Come va dalle tue parti?
Un saluti
Egle
Bellissima
Complimenti