Primo racconto: Strambo Strauss
Mi presento. Mi chiamo Strauss e qualche volta mi chiamo Strambo.
Ho due nomi perché ci sono dei giorni in cui i due piedi mi dicono:
Strauss corri, Strauss vieni qui, Strauss che c’è?
Altri giorni mi dicono:
Strambo vieni qui, Strambo stai zitto, Strambo che c’è?
Strauss, Strambo Strauss
Credo comunque che ci sia differenza tra questi due nomi perché quando mi chiamano Strauss, mi sento contento e scodinzolo; quando mi chiamano Strambo mi viene da camminare tutto storto.
Appartengo ad un branco piuttosto numeroso ed è più consistente di quello delle quattro zampe che vengono a mangiare l’erba davanti al mio territorio.
Il mio branco è composto da dodici piedi, alti e strani. L’unica che mi piace è quella che ho scelto come capobranco.
Profuma sempre di buono, di squisitezze e il nome Strauss me l’ha dato lei.
Mi piace tanto, ha la voce gentile e come la vedo mi viene da camminare storto, scodinzolare, scuotere le orecchie, saltare, mi viene da fare tutto insieme.
Mi dice sempre:
Ti manca giusto la parola
E così chiacchiera sempre lei.
Qualche volta, si siede vicino a me e sta zitta. La capisco anche quando sta zitta, anzi di più.
Be’, i due piedi hanno un odore un po’ fastidioso, ma solo il suo è speciale e mi piace troppo.
Strauss e Mimì
In questo branco c’è anche una femmina a quattro zampe che tutti chiamano Mimì.
Quando è arrivata era proprio una pallina grigia come quella che avevo io quando riuscivo a passare sotto i pioli delle sedie.
Però Mimì è un’altra quattro zampe, cattura gli uccelli e i topi e poi si arrampica sugli alberi e riesce a prendersi il sole addirittura sulla tettoia del cancello.
Strauss e Black
Tempo fa è venuto a stare qui un quattro zampe come me, però era proprio grande e non mi lasciava neanche una briciola nella ciotola. Meno male che la capobranco, che tutti chiamano mamma, se ne è accorta e mi faceva mangiare da un’altra parte.
Poi Black, così si chiamava, ha avuto dei problemi. So che lo hanno portato diverse volte dal due piedi che cura i quattro zampe.
I due piedi si fanno curare dai due piedi, perché i quattro zampe non si fanno curare da altri quattro zampe?
Ci sono troppe cose che non capisco.
Dicevo, Black era malato ed è morto.
Non ho capito il significato di morto.
Non c’è più e dicono che è morto.
Forse morto significa poveretto, perché tutti dicono:
è morto poveretto.
Poi, quella che chiamano mamma ha detto:
Non voglio più cani. C’è Strauss e basta.
Invece, dopo due luci e due bui, è arrivato un altro quattro zampe come me.
Quando mamma dice:
Bambini, è pronta la merenda, io mi precipito e non corro storto, corro e basta.
Mamma ha sempre qualcosa anche per me.
Un giorno, un due piedi che si chiama Andrea e che è dispettoso, mi ha messo davanti ad un coso che chiamano specchio e mi ha sgridato:
Vedi? Tu non sei un bambino, sei un cane, hai capito? Sei un cane, un cane!
Anche Black era un cane, però non aveva le orecchie come le mie e neanche gli facevano male.
Mamma dice che mi fanno male perché soffro di otite e così ogni tanto me le pulisce e mi mette una cosa bagnata che lei chiama gocce e m’infastidisce.
Quando ero più piccolo non volevo farmi pulire le orecchie, invece adesso anche se continua a non piacermi, le salto sulle gambe e mi faccio fare tutto perché è troppo buono il suo odore e poi mi dice così tante cose che non mi fa sentire solo.
Non mi dice mai cane. Mi dice piccolo mio, tesoro, amore puzzolente… E sempre con quella bella voce.
Tutti dicono che ho così tanti peli che non mi si vedono nemmeno gli occhi.
Invece mamma dice che ho gli occhi belli. Allora penso che solo mamma riesce a vedere i miei occhi, perché mi vuole bene.
I suoi occhi li vedo sempre, perciò anch’io le voglio molto bene.
Continua….
Abbi cura di te
Emily
Un cane troppo simpatico
Grazie per il commento Domitilla e benvenuta
Emily
Simpatico davvero tanto ma tanto simpatico questo Strauss
Artemisia grazie per il commento
Benvenuta
Emily
Racconti di vita, straordinari
Grazie Giulio per tutti i tuoi commenti
Abbi cura di te
Emily
Veramente un bel racconto
Ti ringrazio Antonia
Abbi cura di te
Emily
Che bello!!!
Ciao
Benedetta Locri
Bello è averti tra i miei lettori preferiti
Ciao Benedetta e grazie di cuore
Emily
Mi è piaciuto tanto
Un saluto
Bracco
Sono davvero contenta
Abbi cura di te
Emily
Solo chi ha un cane sa quanto sia bello averlo per amico. Bellissimo
Hai ragione Francesco
Grazie per il commento
Un saluto
Emily
Bravissima troppo simpatico questo cane
Ciao Mino grazie per il commento
Abbi cura di te
Emily
Davvero un bel racconto
Grazie Anna
Un caro saluto
Emily
Simpatico!
Grazie Annalisa
Un saluto
Emily
Ciao Emily
Tanti saluti
Giuliano
Grazie Giuliano
Un saluto
Emily
Poverino con questa storia dell’otite anche il mio cane ci soffre
Ti mandiamo tanti saluti
Gio e Fischio
Povero Fischio, mi dispiace
Grazie per il commento Giovanni
Un saluto a te e una carezza a Fischio
Emily
Un racconto molto simpatico
Grazie Vera per il commento
Un saluto
Emily
Bravissima
Grazie Lia
Un saluto
Emily
Ciao
Ciao Collins e grazie
Emily
Che tenerezza…gli occhi dei cani sono meravigliosi
Vanessa sono stupendi
Grazie per il commento
Abbi cura di te
Emily
I suoi occhi li vedo sempre, perciò anch’io le voglio molto bene
Una frase che emoziona
Hai ragione Massy, grazie per il commento e benvenuta
Abbi cura di te
Emily
Un racconto bello con un cane troppo simpatico
Grazie Zelinda per il commento e per esserci sempre
Un caro saluto
Emily
Che bello fa sorridere
Grazie Clarissa per il commento
Un saluto
Emily
Uno spettacolo brava
Ciao Letizia, grazie
Emily
Sembra vero questo cane è troppo simpatico
Ciao Renata, era il mio cane infatti
Grazie per il commento
Abbi cura di te
Emily
Simpaticissimo
Grazie Antonio
Un saluto
Emily
Ciao ti mando un caro saluto
Ubaldo
P.S. leggere i tuoi scritti è sempre un piacere
Grazie Ubaldo per il commento e per i saluti
Abbi cura di te
Emily