La storia di Jasmina. Racconto breve, 2020
Mille e mille anni fa, in un lontano paese, viveva una bellissima fanciulla. Era buona, dolce e molto semplice.
I suoi genitori erano stati benedetti perché era nata, quella figlia, quando ormai pensavano di rimanere soli per il resto della loro vita. L’avevano chiamata Jasmina.
Aveva due grandi occhi neri profondi ed un sorriso che dava una luce speciale a quel volto sereno.
E serene furono la sua infanzia e l’adolescenza.
Era amata dagli abitanti del villaggio proprio per la sua grande generosità. Jasmina aiutava sempre tutti.
La mamma le aveva insegnato a tessere preziosi tappeti e il padre le aveva insegnato il nome dei pianeti e delle stelle.
Suo padre le diceva sempre che dal cielo veniva l’aiuto. Aveva appreso anche a leggere e a far di conto.
La stordia di Jasmina
Il re malb¡vagio
Così trascorrevano le sue giornate tra le faccende più svariate, aiutando chi ne aveva bisogno, insegnando ciò che aveva appreso dai suoi genitori.
Jasmina cresceva bella, sana ed amata.
Accadde un giorno che in un lontano regno, un re malvagio voleva prendere sposa.
Un’altra sposa! Già si era sposato due volte e le mogli erano morte.
Si raccontavano strane storie sul suo conto. Erano risaputi la sua arroganza e i suoi capricci.
Le ire del re erano pane quotidiano per tutti i suoi servi. Dunque, decise di prendere moglie proprio perché aveva sentito parlare di Jasmina. La voleva a tutti i costi.
Mandò due servi a parlare con i genitori della ragazza. Aveva deciso, diciamo così, di comportarsi di dovere. Ma era solo un far finta il suo perché quando i genitori di Jasmina negarono la mano della figlia, il re la fece rapire nella notte.
Erano disperati i genitori e ancor più la ragazza che nel cuore suo non aveva mai sognato un principe azzurro e ancor meno un re tiranno.
Jasmina desiderava innamorarsi ed essere amata, niente di piú, niente di meno.
Quando fu portata a palazzo, il re si era vestito in gran pompa e tutti i servi stavano in ginocchio aspettando un comando. La ragazza era triste ma non voleva né gridare né fare scenate. La sua tristezza si percepiva anche sulle colonne d’oro della grande sala.
Il re, che pensava solo a se stesso, si limitò a vedere una bella ragazza che voleva sposare e tenere finché non se ne stancava.
Fu ordinato di preparare una grande festa e la giovane per le nozze . Disse poi a Jasmina che per il gran giorno voleva vederla sorridente e lieta altrimenti avrebbe gettato i genitori nelle carceri del palazzo.
La storia di Jasmina
I preparativi
Jasmina non aveva scelta: non poteva fuggire, non poteva ribellarsi. Subì quei preparativi in assoluto silenzio.
La madre e il padre si erano messi in cammino per cercare la figliola.
Jasmina, nel frattempo, era diventata popolare, senza volerlo. Pochi giorni al palazzo e tutti le volevano bene. Nonostante il suo grande dolore, continuava ad essere la fanciulla di sempre. Soprattutto aveva una grande considerazione per quei poveri servi e provava tanta pena. Le due schiave che le erano state assegnate l’amavano e la rispettavano con tutto il cuore. Jasmina aveva per tutti quegli sventurati parole di conforto. Non negava a nessuno un sorriso.
Nel frattempo, i genitori erano arrivati alle porte del regno: travestiti da musicisti, si erano aggregati ad uno dei tanti gruppi per animare i giorni di festa in onore degli sposi. Però, la notte prima delle nozze, le due serve, rendendosi conto della desolazione della fanciulla, scelsero di aiutarla. Volevano farla fuggire dal palazzo. Conoscevano un passaggio segreto e stanche di quella vita orribile, avevano già deciso. Jasmina era preoccupata. Sapeva che il re era malvagio e potente. Temeva per la vita dei suoi cari.
Raaba e Milà le dissero che i genitori erano giunti a palazzo con tutti gli altri musici, ballerini ed attori.
La storia di Jasmina. La fuga
Tutto era pronto per la fuga. Sarebbe avvenuta mentre il re era preso a prepararsi e profumarsi.
Già, perché questo re era di una vanità incredibile.
Così avvenne, proprio come Raaba, Milà e i loro complici avevano organizzato.
Intanto i genitori erano stati avvisati e contavano i minuti per riabbracciare la figlia tanto amata. Era giunta l’ora della fuga. Jasmina indossava una tunica lunga bianca, proprio come Raaba, Milà e i suoi genitori.
La storia volle che per aiutare la fanciulla, tutti i servi e le serve del regno si erano vestiti con lunghe tuniche bianche per confondere il re e i suoi soldati.
E, sempre la storia volle, che tutti si muovessero a gruppi di cinque persone. Nessuno se ne preoccupò pensando che fosse per lo spettacolo.
Il re era pronto, i musicisti avevano accordato tutti gli strumenti, le sale del banchetto e quelle delle danze erano già aperte.
Però… Già, però mancava la sposa.
Fu grande la sorpresa quando ci si rese conto che mancavano pure i servi.
Allora il re si trasformò nella furia più malvagia, impossibile da descrivere. Riunì tutti i soldati e iniziò la grande caccia.
I fuggitivi erano già lontani, ma non abbastanza per i soldati con i loro cavalli ammaestrati alla guerra e con le loro lance affilate. Infatti erano pronte le lance per trafiggere quei poveretti senza difesa.
Allora Jasmina disse: “Stringiamoci a gruppi di cinque e preghiamo affinché dal cielo qualcuno ci aiuti”.
E strinse a sé i suoi genitori e a loro si strinsero anche Raaba e Milà.
Lo stesso fecero tutti i servi e le serve: stavano a gruppi di cinque. I cavalli, davanti a quella scena straziante, si fermarono e s’inginocchiarono proprio mentre dal cielo arrivava un raggio improvviso.
Una grande luce si sparse su tutto il campo, nessuno riusciva a vedere niente. I soldati furono costretti a chiudere gli occhi. Il re gridava come un pazzo.
Quando tutto passò, i soldati aprirono gli occhi, i cavalli si alzarono e davanti a loro c’era il più bel campo di gelsomini mai visto. Tutti, fino ad oggi possono contemplarlo. L’unico che non ha mai potuto vederlo è stato il re malvagio, perché l’ira lo rese cieco e non in senso metaforico.
Alla prossima e abbi cura di te
Emily
Molto bello
Wow! Fantastico! Chi si aspettava un finale cosí bello, queste storie riempiono sempre il cuore di felicità, gioia e maestosità, la maestosità e bellezza di queste storie fantasiose, quanto vere e magnifiche!!! Io come penso, anche altri, adoro queste storie 🤩🤩🤩❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
Francesca, grazie. Per chi scrive, questa è la migliore ricompensa.Una grande gioia. Un onore per me. Ciao
Bellissimo
Bellissimo il racconto. Complimenti sono molto contenta di esseee capitata qui
Ma che storia straordinaria davvero molto molto bella cosi bella che non ho parole
Ciao e a presto sicuramente leggerò altro e piacere sono Leonora Giuliani
Salve Leonora, benvenuta e grazie per il tuo commento
Un saluto
Emily
Per queste storie si resta sempre bambini. Bravissima
Molto bella grazie per raccontarla
Brava