Il cigno. Racconto breve, 2004
Un cigno impaurito si era nascosto dietro alcune canne.
Gli spari e il vocìo gli giungevano più vicini e minacciosi.
In quel momento, il cacciatore preparò il fucile mentre alcune quaglie volavano spensierate.
– Facciamo a chi arriva prima – gridò un piccolo uccello.
– Ma se sei sempre l’ultimo. Eppure ci provi a fare le gare, eh? – cinguettò l’altro impettendosi tutto e continuò -lo sai bene che vinco sempre io!
– Sono diventato bravo, sai? Mi sono allenato molto in questo periodo – gridò il primo.
Il cigno spaventato guardava il cacciatore pronto a mirare e poi a sparare – Oh, poveretti! – sospirò.
– C’è qualcuno, lì dietro papà – fece un bambino al cacciatore.
– Ah, forse è una preda migliore – pensò subito l’uomo. E si mosse incuriosito.
– Cra, cra , cra – gracidò una rana.
Le quaglie si accorsero del pericolo.
– Corriamo via, in fretta, presto presto.
– Ma quel povero cigno? – domandò il più picolo del gruppo.
– Il cacciatore non lo prenderà, stai sicuro. Andiamo via alla svelta piuttosto.
Il cacciatore guardò il cigno e certo non poteva ucciderlo.
– Papà è molto bello, vero? – disse il bambino.
– Sì ma le quaglie sono fuggite e ora che facciamo? – brontolò il cacciatore.
– Non è bello uccidere gli uccelli che volano liberi nel cielo, papà – disse il bambino.
– E allora perché sei voluto venire con me? – chiese il padre.
– A me piace stare con te e vedere gli animali. Ma li voglio vedere vivi e non morti -, quasi si mise a piangere.
– Non preoccuparti piccolo caro – disse il papà, accarezzando il figlioletto.
– Verremo ogni volta che sarà possibile e …. senza fucile!
Abbi cura di te
Emily