D’argento all’onde Colombe morene, 2015
Raccolta di poesie
Sulla quercia
all’angolo del viale
affanna il cielo
cerca il suo riposo
sui nidi dei merli
e tra i rami feriti
dall’ultimo acquazzone
Cigolano i campi
Le campane sciamano suoni
e voci distorte
Chiari vallate
ascoltano
filastrocche per bambini
e sospirano suoni antichi
Ricordo ancora lembi di cielo
che alle feste paesane
offrivano il volto dorato
e tenere stagioni
alla bocca del tempo maturo
Nascondimi la voce
Alle risate e alle pietre
perché se l’amore e la morte
ci ingannano
dolce sarà dal mondo
il volo dell’anima mia
Non porterò segreti
né incensi spersi
Alle ardenti inquietudini
gli sguardi intensi
tesseranno velluti di parole
D’argento all’onde
colombe morene
cercano ora la mia compagnia
Colori che camminano
Alcuni vanno piano
altri frettolosi
Piccoli o grandi
vanno
sotto la pioggia
con nuvole che si muovono
fumano
e vestono la città d’autunno
Qualche volo accompagna
i bambini assonnati
il parlare sicuro
di una giovane mamma
il sonno di un niño
il battere di un bastone
e poi un certo silenzio
Già
Anche Santa Cruz
ha le sue pause di silenzio
Quando il gabbiano
chiude il volo
sull’ascolto di un’onda in vita
che sembra un ricordo affollato
da incertezze e sapori bianchi
cadono piume
capricci e pozzanghere di cielo
sulle vie battute da ragazzi scapestrati
Orfane le cartelle
e i quaderni
con i fogli simili ad aeroplani
gli astucci come zattere
per pensieri naufragati
sulle alture di un paese
rannicchiato
troppo spesso addormentato
Raccoglierò per te
il vento e le sue rose
le tempeste al tramonto
e le allegrie bagnate
dagli acquazzoni primaverili
Farò mazzetti
di luci e di parole
e con i fili di Penelope
caduti sulle rive pazienti
Li legherò
così stranieri
nelle loro strofe bianche
che profumano d’amore
Raccoglierò le ombre
i brontolii del cielo di marzo
il canto delle allodole
e il gemere degli agnellini sperduti
Le grida del mare
e dei gabbiani voraci
In giovani conchiglie
lascerò poche parole
qualche verso zingaro
e solo un Ti Amo
Il mio cuore di carta
è sui fogli del tempo
Sui fiumi e sulle preghiere
Lungo le sponde di pensieri e fiori
Ha sfumature di cielo
ma qualche volta
s’increspa inquieto
e profuma di onde e mare
Il mio cuore di carta
ha parole di sangue
scrive nei giardini
quando la notte
bacia il mattino
Il mio cuore di carta
-quando s’addolora-
si fa compagno di versi
incomprensioni e sogni
Di giorno accenderò le parole
sulla torre con le finestre chiuse
Nasconderò i versi
al cielo addormentato
Alle ore vespertine
darò ali anche ai petali
e riporterò a casa
pietre e venti
Canterò con le notti
Manciate di stelle
verranno a farmi compagnia
Fogli variopinti
invocheranno danze e voci
Sulle foglie
all’onde e ai segreti
ti bacerò ancora
perché di zagare sanno le tue labbra
e il tuo sorriso è il più bel mattino
che al risveglio si possa contemplare
Canta il pastore
suona al mondo
la sua canzone
di lacrime e belati
perché qualcuno
trovi il senso
al cuore del silenzio
o tra le dolci mammelle
di una pecora madre
Va sulle valli
sui sonagli del vento
e di una immaginaria libertà
Coglie fiori per il mondo
dona parole alla malinconia
porta alle caviglie
teneri sorrisi
e sogni nudi
Ho cercato gli occhi del cielo
tra le acque della pioggia
sulla fronte solitaria di una nube
nel moto del vento
nel sonno e nel risveglio delle stagioni
L’ho cercato negli sguardi dei bambini
Ho sfiorato le labbra della vita
gli obelischi dei giorni nascenti
Nella freschezza del torrente generoso
laggiù dove le luci incontrano
le ombre dei boschi
Oltre le rugiade dei mattini
sulle rive e le sabbie immense
dove ondeggiano parole e ricordi
Ho cercato dove risalgono le tempeste
dove i sentieri incontrano il deserto
E quando ormai esausta
avevo tra le mani solo conchiglie
vuote e malinconiche
ho trovato gli occhi del cielo
nel nostro giovane incontro
Non mi è compagna l’abitudine
almeno non sempre
perché a volte il mio cuore
viaggia tra le macchie di una strada
o nel buio sepolcrale dei campi
vestiti con gemme e sete
Nascondo canti
ora anche i colori
e i paesaggi mi sembrano troppo lontani
La sera mi offre il pane
e le stelle
le loro braccia
Mi sembra culla questo cielo
con il suo pianto negli occhi
e le palme colorate di blu
misericordia e infinito
Le stelle trovano la strada
quando i nidi degli usignoli
al monte donano storie
e racconti di zaffiro
Il leggero color del vento
nell’aria rischiara il gracidare delle rane innamorate
e la pioggia sopravvive
anche quando nessuno la saluta
I passi della luna
giungono fino agli angoli dell’orizzonte
e sfilano perle al cielo
per richiamare amori
di madri e fanciulli sacri
Tenerezze trasparenti
nelle ore azzurre
si addormentano e profumano l’aria
di pane e sorrisi dimenticati
D’argento all’onde Colombe morene, 2015
Raccolta di poesie
Le parole riposano
dove i fiumi sono più freddi
e le mammole sembrano dipinte
trattenute da qualche mistero
Si stringono al tempo allegro
all’acqua che rapisce ombre morte
e all’improvviso s’avviluppano cupe
agli steccati di qualche verso
nelle grinze di un amore
che non canta spensieratezze
Allora alla terra sembrano lontane
con le loro lingue di balene
che fanno male
Sta tranquillo l’aliseo
sull’acqua fermo
nascosto agli occhi
alle nostalgie e ai fuochi del bosco
Sogna foglie e luna d’autunno
Miele silvestre alla morte offre
Muto resta sulla campagna d’argento
ha vissuto un giorno o forse mille anni
E prima che la notte metta le catene al giorno
abbandona baci sul corpo tenero
della terra
Così nel silenzio di una domenica
che a Dio sale
Tu luce che cerchi
aspri allori nei mantelli del vento
porti canti e dolori d’amore
Stelle trafitte
cieli infermi
Agli accordi schiusi
percorri stagioni
colori preghiere
che a Dio salgono
dal sangue e dal profumo di un respiro
I tuoi fianchi
di ombre e acque cristalline
al perduto asilo
offrono rifugio
alla brezza di papiri lievi
Poi abbandoni il silenzio
in questi miei
occhi di terra
Sorridono gli aironi
nell’antica aria
che questa mattina
spettina nubi e amori
Volano sulle isole
sui prati di margherite
e bellezze smarrite
Contano i petali
giocano con i ruscelletti
con le gazzelle bambine
e sulle colline
Ridiscendono in voli
mentre canti sfumano
nel dolce perdersi
di una notte fuggente
Riposa ora la luna
con i suoi segreti
E dormono i fiumi
dello stesso sonno
delle armonie e aliti di foglie
quando si specchiano
all’ombra del vento
I silenzi all’onde
trascinano adagi
travolgono la cenere col suo passato
il dolore e le zolle
di un cuore muto
Riposano sì anche le rose
nelle ragnatele
dietro le erbe incolte
e bruciano i ricordi
sommersi dalle siepi della vita
in fondo a maree e profumi
Bianca la mia preghiera
s’incammina
padre mio
nella notte dal volto quieto
Non chiedo nulla
In compagnia del buio
il vento s’abbraccia al perdono
e passeggio alla penombra
sottobraccio all’infinito
nelle pieghe di un cielo che m’appare
con le braccia stanche
proprio come le mie
Tra i profumi della terra umida
e grano maturo
Canto a te
Addormentata
sul ramo del suono
nelle gemme di mare
nelle onde di conchiglie
lungo le nebbie della notte
tra gli occhi divini
in questa mano di cielo
nel turbinìo
di un cuore che non riposa
Tra i ciottoli di luce e stelle
È dolce il tuo profumo
Il tuo sonno rispecchia la notte
e s’infrange
in un dondolio
che ritma al tempo
e alla sua canzone
Pare così questa voce distante
di un giorno che cerca tacito
rami di aceri e ginepri
Sa di notte già all’alba
Voci senz’anima
cieli che scalzi
vanno piano
E s’alzano gli occhi
cercano gioie
nelle stelle spente
sui monti bianchi
dove ho sperduto
immagini
per sempre
E le cose
nella terra tagliata dal mistero
si fanno fitte
ignorano il dolore che pesa
sul manto di neve
con tutte le parole
La sera attende
le tue braccia candide
i sospiri degli angeli
nelle penombre di risa e fiammelle
Nascono pensieri
tra le zolle
e versi di fango
sui sogni e le distese radici
Canti e venti nel cuore
ignorano tristezze
accarezzano liriche
e nuvole di rose
I tuoi baci
sono preghiere deserte
serrate alla chioma del cielo
chiusi in un raggio d’amore
che alle stelle
e ai monti cari
sorridono
Sanno di anima e canto
assorti nelle pietre
si uniscono alle luci
e alle acque chiare
lì dove gli spazi
attendono Dio
Assopiti gli ulivi
della mia gente
I corpi delle ombre
e delle paludi
nutrono spazi e amori
tra le greggi
e i canti dei gigli
Lamenti sulle vele
che al porto sfrangiano il ritorno
Pietà per la terra e il suo mare
per i profumi
dei bambini scalzi
e le aurore
di miele e vento
Questa vita che spettina le parole
e le lascia andare
pioppi e cantilene
sulle pagine nude del tuo cuore
D’argento all’onde Colombe morene, 2015
Raccolta di poesie
Pioggia feconda
al vento folle
sul tronco del mandorlo
s’addormenta
Nel giorno aggraziato
di volo e cielo
fino alla bocca fresca
della ruvida campagna
nelle voci sepolte
di ombre e ghiaie
Di te il mio cuore
oscilla
e l’ansia s’appaga
tra noi
e le fronde d’oro
Piega le ali
e lo sguardo delle stelle
il nascere del giorno
che lascia il nido
come ignudo prigioniero
Abbandona le catene del tempo
sulle rive ignote
Parla ai pioppi
alle braccia bianche
dei rami morti
e scende sulle strade
dei boschi divelti
al suono dei flauti
insieme alle colombe
che alla campagna
tremano di pace
È di velluto la tua voce senza tempo
ritmo lento
cuore di cielo
smeraldo alle tue mani
perle sui tuoi capelli
Sono di luna le tue braccia
e di vento le tue parole
Confondono le rupi sorridenti
Armonie mute
lungo i sentieri
vestono le ombre
e la malinconia s’allontana
anche quella che canta a due voci
anche quella che s’accompagna
al dolore e al buio della sera
Anche oggi è passato
Dietro le foglie della quercia
nel sonno di un bimbo appena nato
sul lavoro perso
di un povero disperato
Sì questo giorno
col suo fondo
nel calice di un dolore
sulla bocca di un sorriso
senza luci né ali
Sull’andare incerto
di un pellegrino scalzo
Sui capelli lucenti
di una vita
che si è fermata
alle porte del cielo
Elemosina una carezza
e l’infinito
Una gioia monotona
rintocca e confonde
lo sguardo dell’alba mia
che aspetta già
sere di stelle
abbracciate al vento e alla nuda luna
Sul cuore sereno
Sul giaciglio intatto
la morte esausta
trova ciclamini e mimose
fiocchi di neve sanguinanti
Parole ferite
onde di foglie
sui prati di seta
Notte
cantami una ninna nanna
se puoi
Nascondi queste dissonanze
dietro i colli infuocati
tra le spighe e i nardi
alle macchie della contrada
azzurra e addormentata
Cantami una nenia
in questa malinconia
fiorita nelle viscere del tempo
tessuta di rose ed inganni
vestita di incertezze
e fili di ginestre
Un piccolo canto
qualche verso
profumato di grano e terra
all’arpa feconda
Sulle mani d’oro e tanto care
di nonna mia
quando ricamava
Le campane della domenica
non hanno nemmeno
una preghiera
Stonate vibrano
sullo spirito indifferente
sul ronzio del nostro tempo
Sanguinano
Ecco
sembra che sanguinino
sui cuori indolenti
sulle prediche che sanno di cera
e di chiuso
Rintocco di ghiande cadute
sulle greggi senza pastore
sulle campagne desolate
fra gli steli appassiti
di giorni senza poesia
e senza un amen
Colomba
Il tuo nome
si nasconde agli astri
dorme nel bosco
fugge nella brughiera
Canta e sonnecchia
le ore lente senza suono
per le strade dolenti
lungo collane di rosari
snocciolati e stanchi
Insofferente alle piogge tenere
alle nebbie turgide
Alla luna
che s’addensa sui pensieri
E’ lontano il suo cuore
in questa notte
che all’amore appassisce
Il cielo
l’altro giorno
era grigio
teneramente grigio
Sembrava addormentato
privo di luce e paesaggi
quasi canuto
Tuttavia un bacio di vento
lo ha sfiorato
Profumava di zagare e mare
Cercava una sosta
sotto il manto cupo e appassito
sulla carne delle sue mani
tra le gocce della vita
nello sguardo di un fiume
velato di pioggia e infinito
Le rose hanno le parole dei ruscelli
e i profumi della stagione buona
che s’abbandona
alla grazia e ai canti sereni
I mattini di maggio sono così dolci
Freschi al ciliegio
e alle nebbie sperdute
Le piogge donano ali all’erba immacolata
che cresce
e diventa adolescente
Cantano le strade
– qui sì cantano –
quando tutto tace
Infine
anche il volo dell’ape
si nasconde tra le valli serene
Ma che sarà di quegli inchiostri
che hanno macchiato
asfalti e dolori inespressi
che hanno trafitto
bambini e donne
che hanno ballato senza supplica
ignorando pianti e sorrisi?
Che sarà di questi intellettuali
Sposi ignorati
nelle notti senza bocca
di amori senza nome
Che sarà di tutto questo
di così tanta indifferenza
cucita sugli occhi
e sul cuore dei potenti
Che sarà del tuo pianto
del tuo volo spezzato
di te gettato
Che sarà di questi inchiostri
con idee e senza parole
con i se e senza azioni
con la gola nell’arsura
e gli artigli nella notte?
L’inchiostro macchia farfalle
Pagine giovani
Grigi torpori
e giochi di fanciulli
che delle piazze non conoscono il tempo
Sui prati
i fogli persi di poesie
Pause fantasiose
non cercano felicità
né gigli quieti
Sognano luci
papaveri
e cuori di margherite
Le mammole
giocherellano con battiti
insolenti di romanze
e prati di cielo
Petali azzurri di agonie
e fiori di mirto
oltrepassano la morte
e le bianche distese
di pensieri e suoni
Distesi sulle valli
senza suono
sulle voci dissonanti
sulle croci trasfigurate
dell’esser santi
Sono celesti i rami
quelli più alti
che parlano con il cielo
che s’addormentano
Vibrano dolcemente
al sole e all’anima
in una notte d’estate
che lenta spira
D’argento all’onde Colombe morene, 2015
Raccolta di poesie
Oltre il cancello
il ragno ha tessuto la tela
nel segreto di una luce
macchiata di notte e vita
Nemmeno si nasconde
e sulle ultime gocce
dei suoi ricami
filtrano ombre
e parole d’amore
Porti al cuore un ricordo
un canto quasi amaro
e suoni di chiese vuote
Le passioni tessono
pensieri fra le tue mani
Crepuscoli e fili di ricami
scendono
fino alle caviglie
che singhiozzano
Tu canuta regina di parole
ortensia bianca e avvizzita
dietro al muro del silenzio
trasudi gocce e versi di pietra
Sei tortora che al monte
chiede riposo e foglie fresche
T’addormenti
nelle coppe del tempo
senza ali né pianto
Sogni ancora un amore giovane
con il suo manto di strofe
e perle di baci
che sul collo non appassiscono
La luna ricama questa notte
intreccia fili intorno alle parole
E marmorei versi
s’appressano all’eterno
Profumano le labbra
Le dita d’inchiostro
Fiumi tinti di margherite
pascolano esausti versi
spezzati dal vento
e dalle voci dei cipressi
Le rose sul viale s’addormentano
sognano romantici cedri
che intonano cantilene
nei giardini
dietro le nebbie
delle torri lontane
Le melodie senza sguardi
né pretese
singhiozzano
sulle labbra di una vecchia quercia
che sgretola rami
illusioni prigioniere
antichi dolori
e sconosciuti lamenti
Piegano i rami
alla voce sanguinante
di un clown innamorato
e donano piogge gialle
alle campagne deserte
La luna tesse
ricami di stelle con le sue luci d’oro
E l’Amore
zampilli di passione
abbandona tra le braccia
di un cielo
che oggi ha occhi di madre
Quando le rugiade chiare
ai crepuscoli e al vento
sognano baci e umide carezze
le mimose allora
zampillano liete
in canti e nenie
E le campane
intonano coplas
sulle gocce deluse
del tempo spoglio
macchiato da illusioni
Scendono le rondini
sui campi
all’aria festosa
alle allegrie dell’orto
e ai profumi di nonna che racconta
Vanno verso le piazze
a sfiorare le solitudini
di un vecchietto
seduto sull’unica panchina
nascosta al sole
e alle indifferenze
Scherzano sulle ciarle
di voci vuote e stridule
e s’annidano per poco
tra i giochi innocenti
di bambini
che si meravigliano
del loro volo d’oro
Quali soluzioni hanno i poeti
possibili amori senza inganni
ritmi e strofe
che sconfiggono il male
e le ingiustizie
Quali speranze offrono
pietre di terre e sale
sogni innocenti
e bambini senza offese
Cuore di donna
lumi di rose e campanule
che ai crepuscoli
cantano
sì cantano
salmi con cetre e chitarre
Hanno parole ferite
i poeti
versi nudi che all’anima
e alla morte
illuminano silenzi
e storpie malinconie
Muoiono i poeti
quando tutto s’addormenta
insieme al canto
delle vergini sulle strade
macchiate da sangue d’uomo
Le luci di domani
oggi non possono morire
hanno ancora carezze
e corpi senza sudario
né sepolcri in attesa
No
Le luci di domani
hanno artigli nella vita
Una canzone di fiori
e la primavera
sussultante nel petto
D’argento all’onde Colombe morene, 2015
Raccolta di poesie
Domani accenderò luci
sperdute alle fonti
e alle acque nevose
Quelle che spezzano i baci delle rose
le ombre nascoste
Le anime imperfette
sui chiodi sanguinanti
cercano zampilli di misericordia
Non parliamo però di noi
né dei giorni fioriti
e morti in fretta
con gli amici nostri
Non facciamo finta
-questo no-
perché le ferite non sono mai eretiche
né s’allontanano troppo
Restiamo qui
tra le mani eterne
di un istante fedele
senza maltrattare
e rivendicare
crepuscoli che più non sono
Ascolto le preghiere
che si avvicinano
e mendicano attenzioni
ai margini di ruscelletti
e boschi teneri
Non sono ciechi i sentieri
che sulla collina
volgono verso l’orizzonte
né si allontanano
dalle tristezze mute e poderose
S’incontrano ancora i salmi
sulle valli
sui giorni canuti
in preghiera
E se i pettirossi
per un momento
abbandonano il canto
alla foresta cupa
le tane delle volpi
non sdegnano
solitudini e attese
Scrutano fogli bianchi
versetti e salmodie
Si rincorrono
nei desideri sperduti
alla fine dei viali
di case immacolate
nascoste dietro le felci e le viti
Lucertole e farfalle
recitano versi
e catturano raggi d’infinito
che pioggerellano lievi
sui campi
Le amarezze
-frescure mattutine-
tendono ai rami sottili
una incrinatura
di venti setosi
tremuli e dolci
quasi inquieti
Sembrano cristalli
le strade di rugiada
e le erbette umide
contemplano la campagna
senza pene e quiete
Il ricordo di estati rudi
disegnano
fili di sere chiare
e petali di luce
Con i venti
vanno immagini
che lamentano brezze e carezze
Pensieri
senza inutili fronzoli
Non ha casa il silenzio
ha perso il sentiero
l’ultimo canto
Dal nord e dal sud
incontri sempre
un’anima senza meta
e brezze profumate
senza patria né luogo
Nebbioline di parole
tra le rose nude
e le spine lacerate
Canto del nord
Velato con ricami
Scendi sulle foglie
regali fiocchi d’infinito
-Trasparenti fragranze di meli in fiore-
Pallide le nubi si nascondono
e giocano con le mimose ancora acerbe
S’adagiano scolarette pigre
posano il capo
su strofe senza cuore
Canto del nord
rincorri voci di lupi ignari
nei bianchi parchi
senza sentieri
tremi sulla pelle degli orsi e del cielo
Uno spettro d’amore e stelle
brami
Rami di acacia umidi…
No, alghe pietose
l’accolgono a nido
e il muto verde
l’avvolge e la consola
Un pianto
poi un canto
Voce sola di madre
la culla
nell’esule viaggio
S’alloca la tortora
fanciullina preda
della morta stagione
Sulle acque fredde
il volo sfinisce
Piume di papavero
il sonno inonda
Sogna
ali di madre
alla sponda lontana
per un porto alieno
di carrube e peonie
Raccolgo il buio
nell’aria celata
Alla casa mia
che non c’è più
Le sere cullano
palme secche
e ciliegi spogli
Le braccia della farnia
accolgono il nulla
e l’interminabile cielo
Sogni deposti
alla polvere
alla grazia della tua pace
Vagiti e pianti
s’offrono alle frescure
e la casa mia
è ormai lontana
D’argento all’onde Colombe morene, 2015
Raccolta di poesie
Tu non morire
e lascia andare
il cammello nero
che di sale e deserto
nutre il cuore
All’aria arance
e cielo di luna
offro
Tu, amore caro,
al fianco del vento
e al seno sanguinante della notte
non abbandonare
il tuo respiro
Che le zagare
accordino il risveglio
trascinando le aurore
oltre il velo delle colline
alla nuca mortale delle foschie
Cantino inni agli astri
Raggi di tenebre
alle corde del liuto
Musiche composte
nelle campagne isolane
Piogge di campane
suoni mattutini
ai crocicchi
Domandami lucertola
che al sole
nascondi il tuo pensiero
se d’amore sa
uno stelo d’erba
o una lacrima d’inchiostro
che cola ferita
Agonizza pure
le invocazioni venate
pallide e malinconiche
spezzate dal tremore
di un arcobaleno bambino
Le ballate fuggono
Innocenti, alle foreste
la bocca offrono
Fiocchi d’autunno
alle tristezze rubate
sfiorano il selciato
Giacciono le pene erbose
sulle stigmate della terra
Gli artigli del dolore
al cuore affondano
Tiepidi cantilene
squarciano acque
sui lidi assopiti
L’invisibile cammino
segna il timore desolato
Le valli nutrono
e singhiozzano
le greggi baciate dal vento
Al tuono
dimentico luci
bianche e morte
Abbevero i mattini
cristallini e taciturni
Cerco fonti celate ai ginepri
e stelle spoglie
fra le mie nude braccia
Giungo al suono d’arpa
afferro note e nenie
e attendo benedizioni
Danzando sull’arido mare
abbraccio Dio
Insipidi silenzi
ancor protetti
dalla pelle rosea
Nei giorni tranquilli
sospirano a tratti
Scoprono ombre d’avventura
nidi di parole gioiose
Scandagliano affamati
solitudini velate
Immersi nell’anima
alla noia cicalano
E al richiamo salmastro
sigillano ricordi
Voci variopinte
si rincorrono
fin su ai ruscelletti
e frugano borbottii molesti
sotto ai castagni sconosciuti
Il risveglio delle serpi
striscia giù lungo il pendìo
quando le ore scoperte
sanguinano gravemente
Verginei fiori di pesco
alle foglie offrono
profumi e quiete
Stelle di miele e salmi
s’innalzano e fuggono
Aquiloni dalle mie mani
Nel grembo
della terra umida
o nel corpo opaco
di versi sommersi
senza occhi mi appare
il confine
Eppure spia il nulla
dietro l’oliveto tormentato
e tende un ricordo screpolato
alla mano misericordiosa
D’argento all’onde Colombe morene, 2015
Raccolta di poesie
Mendica, mendica
luci di feste
e lune di passioni sempre accese
Sorseggia manna e asprezze
quando anche i sorrisi
lambiscono nel pianto
I legami si sciolgono
inquieti alla gola
bruciano
tiranni di amori e morti
… di amore e morte
Bacio di palpitanti nuvole
leggere nel vento
e nel bosco nudo
Ondeggia la frescura
Melodia delicata
al cuor s’appressa
Sfiora il lembo
del mistero
Appassisce il raggio
sul capo bianco
e dorme il cielo
che agli occhi aleggia
Posa le parole
sugli ultimi versi d’oro
Libero il cuore
elemosina l’infinito
e trova l’inchiostro
il suo nido
Colora le persiane
così l’uscio schiuso
non ha freddo
Avvolto nella dolcezza
del tuo bel sorriso
I campi d’orzo
trattengono il vento
e fantasie
Baciami sulla fronte
all’effluvio di gelsomini
ed acquazzoni
Pronti i sandali
alle caviglie bianche
non si volgono indietro
Ai vespri il sol s’arride
e l’immensità candida
intona la sua pena
Infinite ombre
s’addensano
sulle sabbie fioche
nelle conchiglie sussurranti
Giocano le ultime luci
prima che la sera
giunga al nostro porto
Onde e fruscii
incontrano reti e speranze
parole di madri
con il cuore sulle rive
Cieli e tempeste
naufragano nelle mani
Il sonno danza
sulle perle dei nostri canti
Ricadono lievi le roselline
Sotto le stelle
s’accarezzano
Tra le spine immote
quasi assopite
un piccolo non ti scordar di me
trova riparo nelle braccia di uno stelo
al guado della sera
Il tempo rimane
in compagnia
di languidi tramonti
quando gli oleandri
al bianco cielo salmodiano
con le cetre indifese
per lo sconforto e l’abbandono
Si spegne mesto
il vento nel camino
magri tronchi
punzecchiano ombre e timori
Le parole distendono
paure nei pensieri
e ciocche abbandonate
invecchiano sul viso
Struggono i mistici versi
all’ampio anelito
Incomodi sentieri
restano immacolati
ignoti ai pigri
Resto ferma
Spogli versi
Campi incolti
L’alba cela
nubi trasparenti
Velano le ore
Terre lontane giacciono
s’addormentano
alle nenie profumate
di fiori e rugiade
Dietro le ombre
di un pensiero superfluo
vaga una luce
stella muta
senza meta
Incolte zolle
prive di frumento
s’increspano
al mal d’amore
rapite
Svanisce il crepuscolo
tra le pietre
Confuso e spento
con le dita di sale
In questa solitudine
sperduta
trovo ombre d’infinito
Odo scintillii d’onde
Gridi remoti
s’acquetano alla fonte eterna
Svanito il crepuscolo
nelle mie mani di mare
luccicano trasparenti
sonore armonie
D’argento all’onde Colombe morene, 2015
Raccolta di poesie
Labirinti di pensieri
svaniscono
rincorrono colori e canti
voci
e un sol sorriso
che ondula al tempo
e resta immacolato
nel profondo di una luce
trasparente
come quando nacque
all’incontro
davanti a quel lago
Riposano le colline
al profumo di gigli e rose
mentre i suoni pomeridiani
lasciano il caldo
per le ombre deserte
dei pioppi generosi
Eppure un indefinito rossore
opprime
sulle solitudini adolescenti
sulle incomprensioni maldestre
su superbie che oltre la terra
insinuano radici di dolore
E si confondono le parole
con un “dialogare” vestito a tutto punto
Il naso rosso ferito da un parte
Il sorriso che plissetta l’ultimo battito
Verso un calare angosciato
Pagliaccio di se stesso
senza circo né applausi
Verso la campagna
gli alberi più alti
sbriciolano preghiere con le stelle
Luccicano appena appena
le pianure discoste
Nelle tenebre pensierose
e lungo i sentieri umiliati
s’incontrano silenzi
Sono storditi i torpori del merlo
confuse le serate fanciulline
Abbracciate
ora le nebbie
inabissano l’anima oltre le sponde degli arcobaleni
e restano lacerate nel contemplare tanta bellezza
Si perde alcune volte
nei ricordi di farfalle
e tenere carezze
Poi si ritrova affannato
in un sorriso lontano lontano
Emozionato come un bimbo
tra le braccia di suo padre
Il profumo del sud
è nel vento grigio
di un inverno che singhiozza
pane e seta
Prigioniero fra i rami nudi della quercia
tremulo al tempo e ai suoi silenzi
s’inerpica – spoglia lucertola –
abbracciato alla notte senza stelle
Ha lasciato il canto dei grilli festosi
le strade di zagare
e fichi d’india in preghiera
Non mendica tristezze
alle foglie calpestate
né parole
ai tumuli di terra umida
Ciao e complimenti
Ciao Marco e grazie
Emily
Brava
Grazie Capitano
Un saluto
Emily
Brava
Grazie Klara
Un caro saluto
Emily
Belle questa raccolta di poesie e noto che hai tanti fan bravissima sono uno di loro anche io
Grazie Licio per il commento e per esserci
Un caro saluto
Emily
Brava per le poesie e per il blog
Benvenuto Samuele e grazie
Emily
Vai di qua e vai di la guarda dove sono capitata… ma sei bravissima e mi piace il tuo blog
Benvenuta Gianna e grazie di cuore per il commento (simpatico!)
Abbi cura di te
Emily
Tanti tanti applausi sei bravissima
Benvenuta Liliana e grazie di cuore
Emily
Ciao se ho capito bene il tuo vero nome è Cinzia Tomassini e forse ci conosciamo perchè ho visto una mostra tua di Natale. Abbiamo un amico in comune Marco di Anticoli.
Mi ha segnalato il tuo sito Paula e anche lei è una amica in comune sempre di Anticoli. Brava non sapevo che scrivevi i tuoi quadri sono molto belli e pieni di colori come queste poesie a pensarci.
Benvenuta Vittoria. Vado in ordine: sì, il mio nome è Cinzia Tomassini. Ho esposto diverse volte ad Anticoli. Marco era un nostro amico in comune, in quanto è morto alcuni anni fa. Carissimo Marco Occhigrossi, un grande amico. Saluta Paula e ringraziala. È da tempo che non la sento, a dire il vero. Ma la ricordo sempre con tantissimo affetto. Grazie per il commento
Abbi cura di te
Emily
Non so nemmeno come sono finito qui ma ci sono finito e sono contento di esserci finito…che disastro mi sono imoicciato da solo…ma sono sicuro che tu hai capito cosa voglio dire…a proposito…brava
Benvenuto Robin, grazie per questo commento. Tranquillo, capita anche a me
Abbi cura di te
Emily
Una bella raccolta e un bel sito
Benvenuto Pacato e grazie
Emily
Brava devo dire che sono rimasto sorpreso. Sono capitato qui per caso e devo dire che queste poesie sono uno spettacolo
Mariano benvenuto e grazie di cuore per il commento
Abbi cura di te
Emily
Brava
Grazie Eliano
Un caro saluto
Emily
Brava
Grazie Tom e benvenuto
Emily
Brava
Grazie Bosco
Un caro saluto
Emily
Complimenti
Grazie Noah e benvenuto
Emily
Complimenti
Benvenuto Bartoldo e grazie
Emily
Ciao Emily bravissima
Grazie per aver accettato l’invito Angiolo
Benvenuto
Emily
Complimenti
Grazie Giovanni
Un caro saluto
Emily
Molto belle davvero
Grazie Fermin
Un caro saluto
Emily
Brava
Benvenuto Eolo e grazie
Emily
Certo ci vuole tempo per leggere con calma perchè queste poesie non possono essere lette in fretta. Quindi tornerò per leggere anche i racconti. Grazie per l’invito e tanti saluti
Gesualdo
Benvenuto Gesualdo
Grazie per il commento e per aver accettato l’invito
Buona giornata
Emily
Ciao complimenti per il blog
Benvenuto Filippo e grazie
Emily
Complimenti
Grazie P
Un saluto
Emily
Bravissima e tanti complimenti
Benvenuto Piave e grazie
Emily
Brava
Grazie Rodalia e benvenuta
Emily
Complimenti
Grazie Pier
Un saluto
Emily
Saluti
Grazie Sem
Abbi cura di te
Emily
Brava mille volte
Grazie Giorgia
Un caro saluto
Emily
Ciao Emily
Benvenuta Grazietta
Emily
Saluti e complimenti
Benvenuto Carlo Maria e grazie
Emily
Ti faccio tanti auguri e complimenti per il blog.
Ciao e rileggerti
Costantino
Grazie Costantino per aver accettato l’invito
Un caro saluto
Emily
Bravissima
Grazie Dhonna e benvenuta
Emily
Complimenti
Ciao Emily bravissima
Benvenuto Grano e grazie
Emily
Ciao
Benvenuto Orso
Emily
Le poesie sono molto belle e il sito pure
Benvenuta Angela e grazie
Abbi cura di te
Emily
Brava
Grazie E
Un saluto
Emily
Complimenti e tanti saluti
Grazie Gianni e benvenuto
Emily
Bravissima un bel lavoro
Grazie Arte
Saluti
Emily
Molto brava
Grazie Zuc e benvenuto
Emily
Sei bravissima
Benvenuta Katarina e grazie
Emily
Molto belle un lavoro straordinario
Grazie Marisa e benvenuta
Buona serata
Emily
Grazie per l’invito davvero brava
Grazie a te Mary per averlo accettato e per il commento
Benvenuta
Emily
Grazie a te per averlo accettato e per il commento
Benvenuta
Emily
Ricordo ancora lembi di cielo
che alle feste paesane
offrivano il volto dorato
e tenere stagioni
alla bocca del tempo maturo
Poesia pura bellissimi versi
Ti seguo!
Diego
Anche a me sono piaciuti questi versi. Sono belle queste poesie bravissima
Benvenuto Diego e grazie di cuore per il commento
Buona giornata
Emily
Grazie di cuore per il commento Diego e per leggere i miei lavori
Abbi cura di te
Emily
Ciao Emily come stai?
Ti leggo sempre anche se non sempre commento
Saluti Gemma
Ciao Gemma, tutto bene e grazie
Abbi cura di te
Emily
Un sito bello perciò ti faccio un sacco di complimenti
Grazie Giorgio, benvenuto
Buona giornata
Emily
Brava
Grazie Nannina
Un caro saluto
Emily
Brava e tanti cari saluti
Diego
Grazie Diego
Un caro saluto
Emily
Saluti e complimenti
Grazie per il commento
Saluti
Emily
Brava per le poesie e per il blog
Grazie Carmelo e benvenuto
Emily
Mi piacciono le tue poesie perchè sembra di vedere quello che scrivi sono dei quadri
Benvenuta Emiliana e grazie per il commento
Emily
Grande
Grazie Lele
Un caro saluto
Emily
Che belle pensi di pubblicare il libro? Mi piacerebbe averne una copia. Sono bellissime
Benvenuta Vitaliana e grazie per il commento
Non sono se pubblicherò un libro. Tutto è possibile e in caso ti avviserò
Buona giornata
Emily
Mi piace il sito e queste poesie. Ho visto che ci sono anche i racconti che leggerò sicuramente
Benvenuto Pino e grazie
Emily
Di una bellezza unica, versi stupendi che vibrano all’anima…
Grazie di cuore Elisa
Un caro saluto
Emily
Molto brava
Benvenuto Kurzio e grazie
Emily
Saluti
Complimenti
Buongiorno Emily mi ha parlato di te Benedetta e mi ha consigliato di leggere i tuoi lavori. Mi ha dato un consiglio bello e complimenti
Brava
Brava belle le poesie e anche i racconti. Devo leggere altro perchè è molto interessante
Raccoglierò per te il vento e le sue rose… una rosa per te dolce Emily
Brava e tanti saluti
Orio
Questa è arte
Brava
Brava
Poesie bellissime e anche il sito mi piace
Ciao Emily
Brava
Ciao Emily sei unica
Brava
Brava
Ciao. Come stai? Sono Alfredo
Piacere Emily e complimenti
Vedo che sei seguita…brava hai un bel sito. Spero di vederci presto
Sei una grande non ci sono dubbi
Brava
Ciao Emily capperi che bel lavoro
Brava
Ciao come stai
Grazie per il link
Buona giornata
Elisa
Quando vieni in Italia? Manchi da tanto tempo e lo so che in questo periodo è un casino viaggiare l’importante è che stai bene però mi manchi tanto. Un abbraccio e speto di vederti presto
Che brava complimenti Emily
Ciao
Ciao come stai? Parlavamo di te con Viktor. Organizziamo una mostra? Sentiamoci dai… un mega abbraccio
Palma
Questo blog è molto interessante per le poesie e anche per i racconti. Mi piace per come è strutturato
Complimenti e grazie per l’invito
Buona giornata
Marco
Grazie a te Marco
Un caro saluto e buona serata
Emily
Bravissima
Grazie Anna
Un caro saluto
Emily
Bravissima
Grazie Angelo
Un caro saluto
Emily
Molto belle queste poesie
Grazie Maria
Un caro saluto
Emily
Molto belle queste poesie
Grazie Lucino
Un caro saluto
Emily
Complimenti per questa raccolta di poesie che merita una lettura attenta e per il blog
Grazie Sebastiano e benvenuto
Emily
Emily sono sincera perchè non sono una che legge le poesie. Mi ha consigliato questo blog Pilar che so che ti segue. E mi piacciono questo è strano per me e sono contenta allo stesso tempo e sorpresa. Bravissima
Caterina benvenuta e grazie di cuore per il commento
Grazie anche a Pilar che è sempre presente
Abbi cura di te
Emily
Molto interessante
Grazie Salvia e benvenuta
Emily
Bravissima e felice serata
Grazie Enrica
Buona giornata a te
Emily
Un sito tutto da scoprire
Benvenuta Renzina e grazie
Emily
Grazie per avermi invitata sul tuo blog. Ho letto qualche poesia ma ho bisogno di tornarci con più calma cosa che farò
Grazie a te Tamara per aver accettato l’invito e per il commento
Benvenuta
Emily
Bravissima
Grazie Luca
Un caro saluto
Emily
Ciao sono Luna. Mi hanno detto che sei a Roma è vero? Ti voglio vedere dai cerca di trovare un buco. Ci conto
Ciao Luna carissima
Ti ho inviato una email
Emily
Prima di tutto grazie e poi brava per queste poesie che uno non finirebbe mai di leggere e rileggere
Grazie a te Camillo per aver accettato l’invito e per il commento
Benvenuto
Emily
Grande
Ciao Francy, grazie
Emily
Grazie per avermi invitato a leggere le tue poesie. Sono molto belle
Grazie a te, Arianna per aver accettato l’invito e per il commento
Emily
Saluti e complimenti
Grazie Angy
Un caro saluto
Emily
Complimenti un gran lavoro
Grazie Cristiano e benvenuto
Emily
Complimenticom per le poesie per i racconti e per questo sito
Benvenuto Fono e grazie
Emily
Brava
Grazie Ban
Un saluto
Emily
Il sito è bello e complimenti per queste poesie
Benvenuto Ermanno e grazie
Emily
Che lavoro impressionante davvero brava
Benvenuto Aldo e grazie
Emily
Benvenuto Aldo e grazie per il commento
Abbi cura di te
Emily
Questo lavoro è un capolavoro. Bravissima
Marianna
Grazie per il commento Marianna e benvenuta
Emily
Complimenti
Grazie Ignazio e benvenuto
Emily
Wow che belle una poesia più bella dell’altra. Che meraviglia!!!
Ciao
Berta
Grazie per il commento Berta e benvenuta
Emily
Nkn ci sono parole per commentare. Queste poesie lasciano senza parole per quanto sono belle e tante emozioni. Grazie!
Cistantino
Grazie di cuore Costantino per il commento
Abbi cura di te
Emily
Ciao Emily volevo chiederti se posso trovare queste poesie come libro. Mi piacerebbe. Fammi sapere e ciao
Berta
Ciao Betta, ho pubblicato alcune raccolte ma non sono più disponibili
Grazie per il commento e scusami se rispondo solo adesso
Abbi cura di te
Emily