Beccolungo. La storia del pappagallo Zuma
Racconto e illustrazioni di Beatrice Mingione e Cinzia Tomassini, 2021
Un pappagallo di nome Zuma ma, chiamato da tutti Beccolungo, viveva sull’isola di Mayda.
Zuma era lo zimbello di tutti gli uccelli e, persino la maestra lo prendeva in giro.
Nell’isola di Mayda, tutti i volatili andavano a scuola per apprendere a vivere insieme ed essere controllati.
Infatti, già al momento dell’iscrizione, ricevevano un chip.
Però, Zuma era riuscito a toglierselo.
Sull’isola di Mayda, spesso, c’erano terremoti di differente densità.
Ma a Zuma la lava e le scosse non gli facevano assolutamente niente.
Poteva persino toccarla la lava.
Beccolungo e il regno di Velenia
Zuma, detto beccolungo, aveva perso tutta la sua famiglia in una guerra terribile, quando gli abitanti dello scellerato regno di Velenia avevano declamato di catturare tutti i pappagalli dal becco lungo di Mayda per carpire i loro segreti e rubarne tutti i poteri. Come facevano a non bruciarsi? Perché la lava non poteva recar loro alcun danno?
Si credeva infatti che questi fossero magici. Disgraziatamente, durante l’assalto, i poveri animali morirono.
Dunque, Zuma era l’unico rimasto della sua specie. Si vociferava di un superstite ma nessuno poteva dire di averlo incontrato.
In ogni caso, dopo la guerra, il governo di Velenia aveva organizzato un comitato di dura sorveglianza e serrato controllo.
Beccolungo e le sue storie
Intanto Zuma era diventato un punto di riferimento, perché per rendere la vita meno dura ai suoi simili, aveva iniziato a raccontare delle storie. Erano racconti piacevoli, di terre dove la pace era coltivata e cresceva come il prezzemolo e tutti, in quei luoghi, vivevano contenti, senza trappole né tranelli.
Quindi, la vita di Beccolungo seguiva quasi serena e a scuola nessuno lo prendeva più in giro.
Qualcuno addirittura pensava che Zuma fosse un eroe e che prima o poi sarebbe arrivato il momento della liberazione.
Beccolungo e il pericolo imminente
Un giorno, però, gli umani si nascosero nella foreste e organizzarono dei piani orribili. Il loro intento era quello di catturare tutti i pappagalli del pianeta. Si erano resi conti che erano dei volatili super intelligenti e che sapevano creare delle comunità super organizzate. Inoltre, negli ultimi anni, erano riusciti a scappare da molte abitazioni e avevano formato delle vere e proprie colonie nei parchi, sulle isole, nei giardini delle città, ovunque.
Iniziarono a girare delle voci sulla provenienza dei pappagalli. Si pensava che fossero giunti sulla terra da un pianeta lontano e scomparso.
Allora furono progettati dei droni quasi invisibili per controllare ogni luogo, ogni piccolo angolo.
Tutti erano spiati senza che nessuno se ne rendesse conto.
Addirittura, furono costruite delle trappole tanto minuscole quanto letali.
Beccolungo e la caccia
Una mattina, Zuma, mentre stava andando a scuola, avvertì che qualcosa di brutto era accaduto. Tutto sembrava insolitamente silenzioso e l’aria odorava di pericolo.
Alcune nazioni che in quel momento stavano vivendo una certa ripresa economica, avevano deciso di coalizzarsi con Velenia per studiare da vicino l’intelligenza dei pappagalli e per deportarli in certe zone che erano già state predisposte per gli esperimenti.
Con un piano davvero crudele, in una sola notte, furono catturati tutti i pappagalli. Almeno così si credeva.
Nella cattura, purtroppo, morirono tanti cacatua, cenerini, amazzoni, cocorite… Soprattutto, pulli e mamme che stavano covando. Tutti gli animali del pianeta, provarono un grande dolore. Solo gli uomini non riuscirono ad avvertire quello strazio, il lezzo della morte e il puzzo della malvagità. Per giunta, quando si accorsero che tra le prede mancava il pappagallo più ricercato, l’ira si vestì di fiamme e accese tutti i roghi della cattiveria.
Iniziò una vera e propria caccia spietata.
Beccolungo e la decisione finale
Zuma, all’improvviso ebbe una fitta, al centro del petto. Il becco iniziò a vibrare. Comprese che doveva muoversi e con urgenza.
Allora, decise di consegnarsi. Avrebbe dato la sua vita in cambio di quella dei suoi simili.
Non fidandosi degli esseri umani, prima pensò di fare un’ultima cosa. Durante la notte, passò per tutti campi di prigionia, donò a tutti i pappagalli i suoi poteri e aprì tutte le gabbie.
In un solo istante, furono tutti liberati, esattamente mentre Beccolungo, privo di forze e di ogni potere, consegnava la propria vita.
E, in quel medesimo istante, un uovo si schiuse e venne al mondo un cucciolo simile a Zuma che fu portato immediatamente lontato da tutto e da tutti.
Pertanto, gli uccelli che Beccolungo aveva liberato, riuscirono a fuggire. Chi se ne andò a Sorna, chi a Nublar, altri a Lilliput e un gruppo nell’isola Zumana dove ancora oggi vivono i pappagalli con gli stessi poteri di Zuma, con il becco più bello, più lungo e colorato di tutti gli universi.
Ciao grazie per il link e brave mi è piaciuto anche questo
Grazie a te Serena
Un caro saluto anche da parte di Bea
Emily
Grazie a te Serena per il commento
Un caro saluto anche da parte di Bea
Emily
Bello e un bacione a Bea
Grazie Gianna anche da parte di Bea che è contentissima
Abbi cura di te
Emily
Bravissime allora davvero continuate a scrivere insieme!!!
Ciao Gino grazie di cuore
Un saluto
Emily
Bellissima storia e complimenti per le immagini! Bravissima
Grazie Rebecca anche da parte di Bea
Abbi cura di te
Emily
Un Racconto Fantastico: Zuma detto Beccolungo è un pappagallo pieno di oblatività che fa della sua vita un dono per tutti i suoi amici pappagalli dando loro una libertà infinita.
Stupendi i disegni della Piccola Beatrice…
Beatrice è bravissima davvero. Grazie Francesco per il tuo graditissimo commento
Emily
Beatrice e Cinzia eccomi per farvi i miei complimenti
Doppi ringraziamenti a te Teresa
Un saluto
Cinzia (Emily)
Bravissime
Grazie Zelinda
Abbi cura di te
Emily
Grazie per il link. Continuate che mi piacciono i vostri racconti
Buona domenica
Silvana, grazie per il tuo commento e per i saluti
Abbi cura di te
Emily
Ciao carissima. Avete scritto un bel racconto e questa cosa che scrivi con Bea è fantastica. Mi piacerebbe vedervi. Grazie e un mega abbraccio a tutte e due
Stefania
Grazie per il commento
Doppio abbraccio per te
Emily
Ciao cara complimenti e grazie
Marianna, grazie a te
Un saluto
Emily
Ciao bravissime
Grazie Renata
Un saluto
Emily
Che bel racconto un vero piacere leggerlo e auguri
Grazie Perla per il commento
Auguri di ogni bene
Emily
Un bel racconto anche se un poco triste
Grazie Veronica per il commento
Un caro saluto
Emily
Ciao eccomi
Viktor grazie per la tua presenza
Abbi cura di te
Emily
Bello
Lina, grazie e abbi cura di te
Emily
Molto molto bello
Ciao Piera, grazie
Abbi cura di te
Emily
Ciao devo dire che siete bravissime
Ciao Pina, grazie anche da parte di Bea
Un saluto
Emily
Ciao Cinzia grazie per l’invito e complimenti
Giuseppe, grazie a te
Un saluto
Emily (Cinzia)
Grazie per il link e per Zuma
Grazie a te Giorgio
Un saluto
Emily
Grazie per il racconto mi piace
Ciao Aurora, grazie per il commento
Abbi cura di te
Emily
Ciao grazie per il link e complimenti
Grazie a te, Fabio
Un saluto
Emily
Brava la nipotina e la nonna e grazie per l’invito
Mario, ti ringraziamo per aver accettato l’invito e per il commento
Abbi cura di te
Emily
Ciao! Brave e grazie per l’invito. Molto molto bello il racconto e il blog
Grazie per il commento Massimo e per aver accettato l’invito
Abbi cura di te
Emily
Brave molto bello il racconto e brava la piccola Beatrice per i disegni
Lucio, grazie per il commento anche da parte di Bea
Abbi cura di te
Emily
Che bel racconto e i pappagalli sono i miei animali preferiti da sempre
Anche a me piacciono tantissimo
Grazie per il commento Marino e abbi cura di te
Emily
Un racconto molto bello anche se mette in evidenza la cattiveria umana. Però è vero che sappiamo essere crudeli
Valerio, purtroppo siamo capaci di tanta crudeltà
Grazie per il commento
Abbi cura di te
Emily
Davvero brave, ho letto anche quella di Noah. Bravissime
Ciao Cecilia
Grazie anche da parte di Bea
Un saluto
Emily
Speciale e bello
Un racconto straordinario e anche delicato mi è piaciuto tanto grazie
Molto bello