Dalla raccolta: La neve non m’apprtiene, 2010
Pensavo a te Lipsia lontana
alle mattine così fredde
Nessuno osava cantare
Anche il pendolo del tempo
gelava con le sue ore
e non piangevano le nuvole ferite
dalla pioggia e dal carbone
S’addormentavano stanche
T’ho rivista
così sciupata
da un modernismo senza gusto
con gli odori di cucina
pseudo-orientali
Le finestre nuove
hanno perso l’antico sguardo
Sai quello che sa sperare
anche quando la notte
non lascia alcuna voce al giorno
Che bella. Il passaggio è molto bello e particolare