Le mani sporche di colore e inchiostro. Seconda Parte
Raccolta di poesie, 2006
E dico grazie alla notte
che ha nascosto
un sogno amato
nel silenzio di un bacio
Perché gli oblii
non abbiano né casa
né sentieri
e gli incubi tiranni
non giochino
sul giaciglio immacolato
Non sapevo che le mie ali
sanguinassero
di pianto e fantasia
e sotto le buie celle
ho intonato qualche nenia
perché le ombre bambine
non conquistassero le terre
del mio cielo
Nell’udire le catene
del tempo
ho bruciato la voce
sulla paglia
di qualche preghiera
così le tenebre
con me
hanno cantato
Le stelle sfilate
dai capelli della luna
hanno tessuto cerchi e numeri
immagini devote
vicino alle fonti
della mia effigie
e sulle pareti
dei salici innamorati
Il tuo nome
ha sorriso
con quel pensiero
che vive nel cuore
Le pietre vivono dove
i cammini sono ammantati
di bellezza
lungo i fiumi del ristoro
sotto la coltre buia della notte
sfilate dai capelli della luna
tessono immagini devote
e lasciano sorridere il tempo
esule e pellegrino
Le mani sporche di colore e inchiostro
Seconda parte
Le pietre nascono dove si sgretola la terra
e giungono là dove la forza dell’uomo le scaglia
fendono il cielo
traforano gli abissi
e sanno attendere giorni e mesi
godendo dell’ombra donata
da un albero chinato
con gioia….
(di Cinzia e Riccardo Rossi)
Ho pianto al risveglio
macchiando con le lacrime
le foglie di neve e mi sono persa
mentre le fate
dei sogni
mi lasciavano
lungo sentieri
azzurri
non ho ritorni
e vago
senza dormire
e vago
amore mio….
Guarda oltre il riflesso
Mi stringi silenziosamente
teneri abbracci mi avvolgono
dolcemente culli il mio sentire
lo intoni al tuo cuore
un inno soffuso
nell’aria si sperde
e insieme ci rallegriamo
per un amore che ci ha sorpresi
Come sono belli i tuoi occhi
quando guardo
oltre il mare
incontro brune zolle
abbronzate dal sole della distanza
e le conchiglie
fanno coro
arpeggiando
le acque
di questo silenzioso amore
Non ho recinti
vagabonda d’amore
mi disseto alle tue mani
Nelle foreste dei miei pensieri
ogni giorno ti incontro
e al meriggio trovo compagnia
così al ricordo della tua voce….
Amato mio
al tuo collo ho posto
monili di baci
e suule tue guance
solo carezze
sulla tua fronte
le orme di me
oltrepassano cammini
che non trovano dimora
Mentre esce il cuore
dal mio recinto
si spande sul mio corpo
il profumo del ricordo
Gusto frutti succulenti
dal sapore dei tuoi baci
e un sigillo chiude
il mio petto
Lascio andare tutti gli indugi
sulle vette solitarie
e dell’aria dolce
l’eco di questo amore
riveste il mattino
Nemmeno i cipressi
avvolgono le valli
allora libero il volo
in alto
oltre il finito
Sono come una primula
fra le mani
di un suono nuovo
Fiorisco ogni giorno
all’intonare del canto tuo
e al risveglio dei campi
che hanno irrorato il tuo sonno
Mi desto all’ombra
di cascatelle innamorate
e trovo ristoro
all’udire la tua voce