Fragilità Raccolta poetica 2006-2007

Dalla raccolta poetica: Fragilità, 2006-2007

Così gli alberi
riflettono preghiere
macchiate di notte
che giungono improvvise
Le pallide foglie
passeggiano sul cuore
e gli steccati bianchi
s’aprono al riposo

E nel crepuscolo di un lamento
mi nascondo
dietro il mantello
del mio silenzio
Percorro quella strada
grigia di malinconia
mangiando polvere
dietro un salmo
che sanguina copioso

Ho tenuto il velo
della notte
quando il gelo
bussava dietro il monte

Giro la penna
all’uscio dell’infinito
perché così cerco
di aprire quella porta

Non corro più ormai
pesante orizzonte
che aggiungi un pallido lamento
caduto sui miei passi stanchi
Ci sono attimi feriti
sognati come veri
e fatiche pensate
sul cuore trasparente

Le bellezze del mio tempo
viaggiano senza biglietto
clandestine ed esuli
come poetesse evanescenti

E quegli attimi feriti
accarezzano la mia bocca
mentre corre il carro
con i cavalli bianchi

Nella notte dell’amore
il pianto non conosce
il suo cuscino
non rifiuta il fruscìo
eloquente di speranza
Ti porterò con me
con tutte quelle canzoni
che intrecciasti
sui telai della
nostra storia

E se dovessi sperderlo
in lenti cammini
cercherei fra le stelle
quegli incerti racconti

Fragilità Raccolta poetica
Luglio 2006

Sono trascorsi millenni
e sempre trovo
un canto
fra le siepi dei miei pensieri

Mentre gli incensi
della notte
annunciano riposi
attesi sotto i pallidi tigli

Scivolano i talismani
senza temere
quelle notti scure
e cercano i cavalieri
storie antiche
da confidare alle fanciulle

Cinque cavalli sono già pronti
e lanciano canti i monti lontani
non attendono le luci del giorno

domani è una parola che accompagna
il lungo viaggio
e nel silenzio
si lega al cuore
un ultimo ricordo…

Hai creato luci
amato mio
nelle buie speranze dei nidi
le colombe
celano ancora
i misteri

E così ho tentato
un volo non da sola
ma con il cuore
ho spiegato le ali
a quell’incontro

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