Corto Racconto Seconda Parte
Come fa il gallo della Checca?
Corto tornò a casa contentissimo. Non era così difficile, dopotutto.
Si chiuse nel pollaio, si mise seduto e cominciò ad osservare il gallo.
Ma il gallo non faceva proprio niente. Stava lì davanti a lui con la coda e la testa ben alte.
Pensò Corto: forse devo stare anche io così. Fermo, con la testa ben alta e con il didietro anche ben alto.
Il giorno seguente, tornò in paese e vide Mimosa che stava seduta sulle scale della cattedrale insieme a delle amiche.
Corto si fermò in mezzo alla piazza. Stava ben ritto, testa e posteriore alti. In silenzio.
Corto Racconto Seconda Parte
Ma non successe niente. Rimase così una bella oretta.
Tanto quanto era rimasto nel pollaio ad osservare il gallo della Checca.
Tornò a casa deluso.
Poi, pensò che forse non aveva osservato bene.
Quindi si rinchiuse ancora una volta nel pollaio.
Ma non aveva terminato di aprire la porticina che il gallo si mise a cantare.
Ora sì che tutto gli era chiaro: doveva imparare a cantare!
Trascorse una intera settimana in compagnia del gallo della Checca. Mangiava addirittura con lui. Ormai erano diventati così amici che decise di portarselo direttamente in casa. Così la notte poteva dormire tranquillo senza temere l’arrivo delle volpi.
Il gallo cantava, Corto cantava. Il gallo s’impettiva, Corto s’impettiva. Il gallo faceva dei piccoli voli, Corto faceva lo stesso. Erano inseparabili. A Corto gli sembrava di capire quel gallo alla perfezione. Se ne andava a dormire con il gallo e si risvegliava con il gallo.
Era pronto per presentarsi davanti alla ragazza. Andò a trovare Luigi e gli fece vedere cosa aveva imparato a fare. Poi gli confidò che il giorno seguente sarebbe sceso per farsi vedere anche da Mimosa.
Segue…
Alla prossima e abbi cura di te
Emily